“La mafia è decenni avanti a noi?”. - Intervista con il nostro capoufficio, il Dr. Árpád Vásárhelyi su Reaktor Podcast

Il concetto di mafia
La mafia ha almeno quattro concetti, come di solito cerco di riassumerla. Il primo è che c'è il nome proprio, che è il nome proprio dell'organizzazione che opera in Sicilia. La chiamiamo mafia anche in Ungheria, in Italia si scrive con la M maiuscola e la f perché è un nome proprio.
La mafia come fenomeno sociale
La mafia non è solo un'organizzazione criminale, ma anche un fenomeno basato su strutture sociali. È caratterizzata da una rigida gerarchia e da una serie di regole severe, che un tempo garantivano la fedeltà attraverso punizioni che mettevano a rischio la vita. Nel corso del tempo, tuttavia, si sono verificati dei cambiamenti: sempre più "pentiti" (ex membri dell'organizzazione) condividono informazioni con le autorità, e ora c'è chi è in grado di uscire dal sistema. Tuttavia, è notevole la capacità di evoluzione e rinnovamento della mafia, che trova sempre il suo posto in un nuovo contesto sociale ed economico.
Le radici storiche della mafia
Se guardiamo alle radici, in realtà stiamo parlando di una storia di 500 anni, che era già un fenomeno esistente all'inizio del 1600, fine 1500, le radici dell'attività mafiosa classica di cui parliamo in termini italiani, iniziata nella Sicilia occidentale. Anche solo per questo motivo, la capacità di evoluzione e di rinnovamento della mafia non va sottovalutata. Questa organizzazione, se non fosse stata in grado di adattarsi alle nuove sfide del mondo, non esisterebbe. Ma poteva, e può ancora farlo.
Gli obiettivi e le sfide della mafia
Gli obiettivi della mafia rimangono gli stessi: conquistare e mantenere il potere, fare e accumulare denaro. La chiave della sua storia è stata la capacità di adattarsi alla transizione da una società agricola a una società industriale e poi a una società di servizi. La mobilità sociale, l'apertura delle nuove generazioni e la globalizzazione hanno portato nuove sfide, ma la capacità di adattamento della mafia ha garantito la sua sopravvivenza fino ad oggi. La domanda è se il progresso sociale sarà in grado di prevenire e infine sradicare questo sistema secolare.
La struttura organizzativa della mafia
La mafia è un sistema gerarchico rigido, un sistema gerarchico che tendiamo a disegnare come un classico triangolo: alla base ci sono i soldati esecutivi che svolgono le attività che permettono all'organizzazione di esercitare il suo potere e la sua influenza e la sua capacità di accumulare capitali. In cima, c'è uno strato di middle management che muove, dirige e gestisce questi soldati. E al vertice c'è la cosiddetta cupola, ovvero il consiglio di amministrazione dei leader regionali più grandi e potenti, che di fatto gestisce e dirige l'intero sistema. Non è un sistema democratico. Pensare che qui si elegga qualcuno è 'smemorato', non funziona così. Il potere duro, la forza. Il sistema di sangue, che di solito viene enfatizzato molto spesso, qui è quasi irrilevante. Non è un sistema di sangue, la famiglia mafiosa non è un sistema di sangue. I clan non sono organizzati per sangue, ma per interessi e potere.
La mafia e i cambiamenti economici
Il miracolo economico dal '58 al '66, '67 circa, in Italia è stato un successo per la mafia, non solo per l'economia italiana. E tutti pensavano che la mafia si sarebbe incastrata in quella società agraria, in quella società agraria post-feudale, ma non è andata così, è stata in grado di cambiare con essa.
Potete trovare l'articolo qui:
https://reaktor.hu/2024/11/28/a_maffia_tortenete_minden_amit_tudni_akartal
Potete trovare il podcast qui:
https://youtu.be/N0yLktb8nx8